Lunedì è iniziato un nuovo scambio di prigionieri di guerra tra Russia e Ucraina, con il rilascio di soldati feriti o con meno di 25 anni, riporta Info Punto, citata da Il Post. Al momento non è stato reso noto il numero esatto delle persone liberate, ma sia Mosca che Kyiv hanno confermato l’avvio delle operazioni.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha riferito che lo scambio fa parte dell’intesa raggiunta lo scorso 2 giugno nei negoziati in corso a Istanbul, in Turchia, e ha aggiunto che le operazioni continueranno nei prossimi giorni.
Lo scambio avviene a poche settimane dal più ampio scambio di prigionieri registrato dall’inizio del conflitto nel febbraio del 2022, che a fine maggio aveva coinvolto circa mille persone tra militari e civili da entrambe le parti.
Il ministero della Difesa russo ha confermato il rientro in Bielorussia di un primo gruppo di soldati russi sotto i 25 anni, parlando di un “numero simile” di soldati ucraini rilasciati. L’autorità ucraina per la gestione dei prigionieri di guerra ha invece precisato che tutti i militari liberati finora sono semplici soldati o sottoufficiali. Alcuni avevano combattuto a Mariupol e sono rimasti prigionieri per oltre tre anni.
Non è ancora chiaro se lo scambio includerà anche civili. Secondo il diritto internazionale, i prigionieri di guerra sono combattenti catturati durante le ostilità e godono di specifiche tutele legali. I civili — tra cui giornalisti, operatori umanitari e persone non coinvolte nei combattimenti — sono spesso detenuti in violazione delle leggi internazionali, e la loro sorte resta più incerta.