I primi colloqui diretti tra rappresentanti di Mosca e Kiev dall’inizio dell’invasione russa su larga scala nel 2022 si sono conclusi venerdì in meno di due ore, riporta Info Punto, citata da Euronews, senza progressi significativi sul fronte del cessate il fuoco.
Secondo fonti diplomatiche, l’unico risultato concreto è stato l’accordo su uno scambio di prigionieri: mille detenuti per parte, il più ampio dall’inizio del conflitto. Nessun accordo, invece, sulla proposta ucraina – sostenuta dagli alleati occidentali – di una tregua di 30 giorni. Mosca avrebbe inoltre chiesto a Kiev di ritirarsi da quattro regioni occupate: Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson, territori su cui la Russia non esercita il pieno controllo.
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha affermato che le delegazioni hanno concordato "in linea di principio" un nuovo incontro. Il capo della delegazione ucraina, il ministro della Difesa Rustem Umerov, ha riferito che si è discusso anche di un possibile vertice tra i leader dei due Paesi.
Da parte russa, l’assistente presidenziale Vladimir Medinsky ha confermato che entrambe le delegazioni si sono impegnate a presentare proposte dettagliate per un cessate il fuoco.
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha consultato gli alleati – tra cui Stati Uniti, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia – e, tramite un post su X, ha invocato nuove sanzioni contro Mosca qualora questa dovesse rifiutare "un cessate il fuoco completo e incondizionato e la fine delle uccisioni".
Zelensky si trova in Albania per un vertice europeo incentrato su sicurezza e difesa. Da Abu Dhabi, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che un incontro con Vladimir Putin avverrà "non appena potremo organizzarlo", aggiungendo: “Penso che sia giunto il momento di farlo”.
